Tolentino Hevia - A mio fratello Ichi
Chi è Yuray Tolentino Hevia?
Nasce a Cuba, classe 1975, dal 2018 lavora presso l'EICTV di San Antonio de los Baños come produttrice.
Prescindendo dalla sua ricca biografia che pure indicherò a margine, la sua storia ha fortemente segnato la sua scrittura e vi propongo qui tre inediti ch'ella dedica al fratello Ichi, che in una sera d'estate esce da casa dicendo alla madre che sarebbe tornato presto e invece troveranno il suo corpo
impiccato vicino casa. Era ancora vivo, ma morirà di lì a poco in ospedale. La poetessa non si rassegna a questa morte, indotta presumibilmente da una depressione o da debiti di gioco.
Questo episodio segnerà tutta la sua vita, tanto da non allontanarsi più dal suo paese per non lasciare sola l'anziana madre.
A mi hermano Ichi. (marzo 23 de 1971 - agosto 15 del 2009). Mi hermano Ichi I mi hermano viajó sin maletas sin decir adiós con la foto de su hija en el pecho y un montón de ríos que no llevó al mar. -poco a poco- todos se fueron menos el olor a plátano frito que descorcha las paredes y los ceniceros, llenos, que a Dios gracias mi madre tira -aun- en la basura. llevo años apuntalando la casa sobre espadas y rayos de sol moliendo lágrimas de canteras para soplar a las cuatro esquinas y machete en mano defendiendo estos huesos triturados que salen como esqueleto de titanio en las radiografías. II mi hermano puso el amor dentro de cucuruchos de merengue entre claras de huevos, batidas. en azucares mezcló su corazón -errante- de hombre pez fuera de su océano sin manecillas y calendarios que le hicieran regresar. Ichi fue un eco de tiempo un machete de doble filo que a pesar de la apariencia no cortaba una flor. un gallo con espuelas rojas y negras. un elegguá que salió hacia tierras desconocidas sin conocer la puerta de regreso. Mírame hermano. ¡mírame! a esta hora soy el jarro de tilo que se gasta en el fogón donde se sumergen los paisajes que de niños construimos al lado de la línea del tren y bajo la mata de mamoncillos de la abuela. el jarro de tilo donde hiervo mis versos para fabricar el horcón de comejenes locos que me apuntalan. III mi hermano regresa cada día a mi mirada al libro que leo y de donde espero verlo salir. ¿por qué aceptar su muerte? estoy envejeciendo mientras que él sigue joven, niño… travieso en un álbum de fotos. atrapado en la silla del dominó y los anzuelos que los peces regresaron a la mesa. mi hermano fue un potro salvaje que salió a galopar por sus heridas y en las que sin saber me dejó abiertas en la piel en las letras que sangran cuando salen como ráfagas porque vacía de él, lo esperaré. hasta mi muerte. | A mio fratello Ichi (23 marzo 1971- 15 agosto 2009)
Mio fratello Ichi I mio fratello partì senza valigie senza dire addio con la foto di sua figlia sul petto e molti fiumi che non portò al mare. – a poco a poco – tutti se ne andarono tranne l’odore di banane fritte che scorteccia le pareti e i portacenere, pieni, che grazie a Dio mia madre butta – ancora – nella spazzatura. sono anni che puntello la casa con spade e raggi di sole che macino lacrime di cave per soffiare ai quattro angoli[1] e che col machete in mano difendo queste ossa frantumate che appaiono come uno scheletro di titanio nelle radiografie. II mio fratello mise l’amore dentro cartocci di meringhe tra chiare d’uovo, sbattute. con lo zucchero mescolò il suo cuore – errante – di uomo pesce fuori dall’oceano senza lancette e calendari che lo facessero ritornare. Ichi fu un eco del tempo un machete a doppio taglio che nonostante l’apparenza non tagliava neanche un fiore. un gallo con speroni rossi e neri. un elegguà[2] uscito verso terre sconosciute senza conoscere la porta per rientrare. Guardami fratello. guardami! a quest’ora sono la brocca di tiglio che si consuma sul fuoco dove si immergono i paesaggi che da bambini abbiamo costruito vicino ai binari del treno e sotto la coperta di mamoncillo[3] della nonna. la brocca di tiglio dove faccio bollire i miei versi per fabbricare il forcone di termiti impazzite che mi puntellano. III Mio fratello ritorna ogni giorno al mio sguardo al libro che leggo e da dove spero di vederlo uscire. perché accettare la sua morte? sto invecchiando mentre lui resta giovane, bambino… vivace in un album di foto. imprigionato sulla sedia del domino e dagli ami che i pesci riportarono a tavola. mio fratello fu un puledro selvaggio che uscì a galoppare per le sue ferite e per quelle che senza volere mi lasciò aperte nella pelle nelle lettere dell’alfabeto che sanguinano quando escono come raffiche perché vuota di lui, lo aspetterò. fino alla morte. [1] Nei riti della religione della Santeria si soffia fumo di tabacco ai quattro angoli. [2] Orisha, ovvero divinità della Santeria, oggetto di culto a Cuba. [3] Albero da frutto dei Caraibi. |
Poetessa, sceneggiatrice, curatrice di mostre, critica d'arte e produttrice. Laureata in Studi Socioculturali presso l'Università Agraria Fructuoso Rodríguez dell'Avana e Art Direction. Ha seguito diversi corsi di arte, sceneggiatura radiofonica e produzione; si è occupata di sceneggiatura per programmi per bambini e giovani sull'EICTV di San Antonio de los Baños. Ha ottenuto premi e menzioni negli incontri di laboratori letterari provinciali. Tra i fondatori del Laboratorio Nazionale di Formazione Letteraria Onelio Jorge Cardoso. Il suo lavoro è stato pubblicato su diverse riviste, giornali e antologie di poesia e narrativa a Cuba, in Spagna, Argentina, Cile, Stati Uniti, Italia e Messico. Collabora con varie testate giornalistiche come il Tabloid of Cuban Art in Cuba e Por Esto! in Messico. Ha pubblicato i libri di poesie “Puertas, boleros y cenizas” e “Yo soy otros”, entrambi di Editorial Primigenios, Miami, Florida nel 2019. Col primo si è recentemente aggiudicato in Italia il Premio Internazionale "Tulliola - Renato Filippelli", per la lingua spagnola. Così si esprime Oscar Limache, poeta peruviano di fama internazionale: “Puertas, boleros y cenizas”, de Yuray Tolentino Hevia, es un libro de notable calidad y merece ser elegido GANADOR del concurso en ESPAÑOL. Sue opere sono giunte anche al Museo della Poesia di San Cristoforo(Pc) per il progetto Rucksack, A Global Poetry Patchwork 2020 – 2021.
Ha curato più di 40 mostre personali e collettive. Come curatrice, ha partecipato alla Biennale Internazionale dell'Avana nel 2009, 2015 e 2019. Già vicepresidente del Consiglio provinciale delle arti plastiche dell'Avana dal 2005 al 2010.
Gestisce la pagina Letras de Cuba della rivista Letras de Parnaso. Vice redattrice della rivista Rácata, Miami, Stati Uniti da gennaio 2017. Coordinatrice a Cuba della rivista Orbe México dal gennaio 2021 e della rivista evento internazionale Grito of Mujeres dal 2019
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