Dal Buio di Virginia Farina
È un libro di Poesia, “Dal buio” di Virginia Farina (Ensemble editore), che affronta con una visione circolare le tematiche fondamentali dell'essere umani e lo fa con uno sguardo che attraversa i corpi, la materia, l'universo, proiettandoci in una visione che frantuma i luoghi comuni, le regole sociali, i peccati.
C'è un fondamento filosofico che presuppone una grande attenzione e ricerca, una consapevolezza matura del ruolo e dell'importanza dell'umanità e dei suoi limiti; emerge tutto questo dalla poesia di Virginia Farina, che non si perde però nella sterile retorica e nei luoghi comuni delle dichiarazioni e delle dimostrazioni, no, Virginia rende il suo sentire carne viva, vita concreta che ha forma di mani, di corpi, di case, di guerra, di dolore.
Il titolo, Dal buio, è quasi un indizio del percorso in cui Lei sarà guida, attraverso le tappe segnate dalle distinte sezioni del libro. Si parte dal luogo del buio, il luogo della notte in cui si cela tutto il mistero delle cose sconosciute, un seme di pienezza che aspetta solo di germinare e di offrire la sua ricchezza: “Siedi con me nell’ombra / prima della luce / non ti offro splendore né grazia / ma uno stare nudo nell’attesa / vigili come se ogni sorsata di cielo / nel petto potesse bastare / a restituirci tutta la pienezza del giorno / e a renderci sensibili alla resa, / capienti abbastanza / da accogliere tutta la notte / che siamo.”
Dal buio da cui veniamo nasce la sete di luce, di conoscenza, ma senza declamare teoremi, nella semplicità di un verso Virginia Farina esprime il suo modo di sentire la vita: siamo parti del tutto, corpo vivo di animali e piante, materia inerte forgiata dalle stelle, guizzo di energia: “… / il nostro respiro dentro / un frusciare di foglie / la gioia raccolta tutta / nell’uggiolare di un cane /… “ e ancora: “… e ci chiede esercizio / paziente, costante / riconoscerci parte, composti / della stessa materia / del sasso e del legno / …”
Il buio è come la notte che finisce al risveglio, e diventa luce; così smettiamo di perderci e scopriamo la vita nelle cose consuete, nel bene e nel male, nel giorno che aspetta di dispiegarsi come i versi nel foglio bianco. A questa illuminazione, a questa consapevolezza, è dedicata un’intera sezione, intitolata appunto Risvegli, in cui l’autrice, con metodo, elencando le poesie per numero, (sono XXIII) ci indica come uscire dal buio e dare luce al mistero della vita quotidiana: “Insegnami a leggere i segni / del tempo, a indovinare / la direzione alle correnti / a riconoscere le ombre / senza farne corpo altro / dalla luce, / e a pronunciare la luce / senza volerne ricavare / l’assoluto. / …”
Se il buio cela, la luce illumina implacabile anche il male, anche chi si perde; ma questo poema ha parole di salvezza e di accoglienza senza sfiorare mai la banalità, ma lasciando l’impronta di un vissuto da cui scaturisce la poesia, come sassolini colorati per segnare la strada.
Questo libro, oltre al dono di una grande poesia, ci offre la possibilità di accostarci, tramite l’uso di un QRCode, anche all’album La grazia dell’informe che l’artista Giulia Barba ha realizzato, attraversando con Virginia Farina il suo mondo poetico e rendendolo in una forma nuova, un incantato poema musicale.
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