In contatto con l'altrove
Teresa Podemska – Abt polacca, ma residente in Australia, è una filologa/poetessa scrittrice/traduttrice e ricercatrice membro dell'AIATSIS.
I suoi testi sono permeati da una forte connessione con l'altrove e la natura.
Appare ella stessa dotata di divinazione “being in touch with all which is beyond and at this time/allowing you to bond/with me”
Ha conseguito PhD, BEd, MEd – corso/w. e lauree MA dalla Università dell' Australia del Sud, Adelaide e Wrocław. Produce opere in molti generi, ha vinto numerosi premi letterari e accademici e suoi scritti sono stati pubblicati in Polonia, Australia e Canada (ad es. Text Matters, Odra, Rozmowy o Komunikacji, Postscriptum Pol.).
The Oldest of Old
am I really immersed in anything here
but in a desperade
land
touched by a difference
in lonely days
in sleepy winks
dreaming in an earthly space
a mere doubt
in the state of endless hopes
connecting with you
yet another
living
quintessence of the life–and-death
balance
is it really I who is
divided
acculturated
classified
mainstreamed
excluded
or even
included
to serve multicultural fancies and flights of wits
the I in me
yes. it is I and I am
but a soul who is rising
from the ashes and fire
so a little diamond could spring up
for it is the earth that grows me up
and even if I am some thousands years old
I forever sense
all that makes me
your relative
being in touch with all which is
beyond and at this time
allowing you to bond
with me
in a place where the last gallows tree flourishes
for I know that in a capital of my centre
a wild old of the oldest women watches over me and my home
wherever I–we are-am
even
here and now
La decana
sono davvero immersa in ogni cosa qui
ma in una terra disperata
toccata da una variabile
nei giorni solitari
negli ammiccamenti assonnati
sognando uno spazio terreno
un semplice dubbio
nello stato di infinite speranze
connettendomi con te
eppure vivendo la quintessenza
dell’equilibrio tra la vita e la morte
sono davvero io che sono
divisa
acculturata
classificata
tradizionale
esclusa
o perfino
inclusa
per servire fantasie multiculturali e voli di ingegno
l'io in me
che rifiuta
d’essere amato in vetrina
in questa terra di cartilagine
per tutti tranne che per una mora selvatica.
Sì. Sono io e non sono altro
che un'anima risorta
dalle ceneri e dal fuoco
così potrebbe spuntare un piccolo diamante
perché è la terra che mi alleva
e anche se ho qualche migliaio di anni
da sempre avverto
tutto ciò che fa di me
una tua parente
essendo in contatto con tutto ciò che è
oltre e in questo momento
ti permette di legarti a Me
in un luogo dove fiorisce l'ultimo patibolo
perché so che in una capitale del mio centro
una vecchia selvaggia tra le decane veglia su di me e sulla mia casa
ovunque io sia - noi siamo-
anche
qui e ora
Teresa Podemska - Abt
*
For a man I am in love with
A true dream
hastening through your life and exile
I tap on the balustrade which once your hand rested
a giving hand
so immaculately delicate when playing the timeless notes of longing
hopes losses dreams so strong when treasured by all those
who are hungry for a free-will
I stroke the handle of your then-door with my fingers feeling yours
I touch the glass you touched just before the last sip
just before we disappeared
and the magic works
making you come back
in the dance of nights and our daydreams
we graze the walls of Notre Dame in bursts of passion
as if the next day was threatened by the kisses goodbye
or the never-coming-back-home
the time of love prolifically carves
who we have been
and still are
the everlasting kids of the Universe
in the never-ending chaos
too complicated to be absorbed
too simple to be understood
too dreamy to outlive the tunes you played
in the time of the night-blooming flower
if only there were words
that could tell this hi-story
words that would keep my then-spirits
anticipations
infatuation
and the gentle caresses of your hands making me
and stars twirling
with your loving endearments
I would repeat them
every day
March, 2013, Adelaide
Un sogno verace
Per un uomo di cui sono innamorata
Affrettando la tua vita e l'esilio
Tamburello sulla balaustra dove una volta la tua mano si è posata
una mano che dà
così impeccabilmente delicata quando si suonano le note senza tempo del desiderio
delle speranze delle perdite dell' amore.
così forte quando è apprezzata dagli affamati del libero arbitrio
Accarezzo la maniglia della tua porta di allora con le dita, tastando le tue
tocco il bicchiere che hai toccato poco prima dell'ultimo sorso
poco prima di scomparire
e la magia funziona
facendoti tornare
nella danza delle notti e nei nostri sogni ad occhi aperti
sfioriamo le pareti di Notre Dame in esplosioni di passione
come se il giorno dopo fosse minacciato dai baci d'addio
dal non tornare a casa
il tempo dell'amore scolpisce prolificamente
chi siamo stati
e ancora siamo
i bambini eterni dell'Universo
nel caos senza fine
troppo complicati per essere assorbiti
troppo semplici per essere compresi
troppo sognanti per sopravvivere ai brani che hai suonato
al tempo del fiorire notturno
se solo ci fossero le parole
che potrebbero raccontare questa storia
parole che manterrebbero il mio spirito di allora
le anticipazioni
l’infatuazione
e le dolci carezze delle tue mani che mi facevano
volteggiare come le stelle
The add-up story spaces
there are stories about the time spent
with you
too weak to be noticed within
human chains
in me
there are words of wisdom
too timid
to be reflected
in the wise of blue
where the sentences of silence long to be listened to
but barely stroke the highest branches of eucalypts
as you always wished for
above us the maddened comets
are dancing incessantly
but they are much too high
to be reached
too distanced
to set alight the stars of past
memorised by the language sunken
in the histories of the unspoken
times and creatures
roving in a hazy consciousness of the world
in today’s clouds
drifting purposefully
the seabirds scream piercingly
as if they were the only mortals having a voice
but this is not so
they know the wave of a tongue
with which the stirring of the sanctified
sands and stones
and the pearly sunlight
chatter through
the cosmic shores
awakening
whenever thriving
in my bones and body
is echoing my land
dissolving in tears of skies
and my cries are the blooded flows
of my howling poems
in which I learn to speak
all over again
leaning into the light that never comes back
lost in this foreign land
my voice
endlessly seeking
prints on sand
sinks into the net of seas
primeval breakaways
spiralling time
can you hear it
Gli spazi extra della storia
ci sono storie sul tempo trascorso con te
troppo flebili per essere notate dagli
umani, in me ci sono parole di leggerezza
troppo timide perché si riflettano nel cielo blu
dove le frasi del silenzio desiderano essere
ascoltate ma sfiorano appena i rami più alti degli
eucalipti
come hai sempre desiderato
sopra di noi le comete
impazzite ballano
incessantemente
ma sono troppo in
alto per essere raggiunte troppo
distanti
per accedere le stelle del passato
memorizzate dalla lingua
sommersa nelle storie del non
detto
tempo e creature
vagano in una confusa coscienza del
mondo nelle nuvole di oggi
alla deriva
gli uccelli marini emettono urla penetranti
come se fossero gli unici mortali ad avere una
voce ma non è così
conoscono la vibrazione di una lingua
l'agitazione dei santi
la sabbia e i ciottoli
e la perlacea luce del
sole chiacchierano
sulle sponde cosmiche e il
risveglio ogni volta che prospera
nelle mie ossa e nel mio
corpo fa eco alla mia terra
dissolvendosi in lacrime di
cielo
e le mie grida sono i flussi sanguinanti
delle mie poesie urlanti
in cui imparo a
parlare da capo
appoggiandomi alla luce che non torna
mai persa in questa terra straniera
la mia voce,
incessantemente alla
ricerca di orme sulla
sabbia, sprofonda nella
rete del mare In evasioni
primordiali
nel tempo a spirale.
Tu puoi sentirla.
Adelaide, 15. 1. 2014
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