L'estate corsara di Alessandra Corbetta
Una poesia certamente pensosa quella di Alessandra Corbetta, ma anche luminosa, evocativa, dedicataria di luoghi e persone. Estate corsara si sente con orgoglio debitrice della lezione poetica di Umberto Fiori, i cui versi infatti, tratti da La bella vista, sono posti ad ex-ergo di Prima, Durante e Dopo, le tre parti in cui il libro è diviso.
Le rime fanno cantare il verso libero, dove l'estate è insieme stagione di trepidazioni, scenario d'amore, oggetto della memoria, occasione del viaggio e tempo degli addii. Grazie all'omissione del punto finale, i testi sono concatenati, come fosse ciascuno in attesa dell'altro (salvo nelle due prose poetiche e nell'ultimo - Ricostruzione - dove il punto suggella idealmente la raccolta). Brillano anche alcuni verbi riflessivi, per lo più all'infinito - bastarci, toccarsi, appartenersi, prepararsi, perdersi, dileguarsi, rivedersi, riconoscersi, ritrovarsi - che danno come un'eco al loro significato ed una profondità particolare al testo poetico. Il tempo cerca corpi./.../ L'amore cerca anime, afferma Corbetta, e l'estate è complice di entrambi in questa ricerca. Col finire della stagione però, l'esito degli impossessamenti è quasi sempre amaro e la poesia deve correre in soccorso, rileaborare il dolore dell'addio e della distanza, quando il gioco del "Ti ricordi?"/ è già sulle bocche di altri, in altri corpi. A un certo punto la poesia esita: per chi sono questi versi, se chi va via/ è più vero di chi resta; e affiora alla fine anche la consapevolezza che ad essa non si può chiedere la verità: Nella parola non detta sta la verità. Cercala lì,/ nel centro di una bocca chiusa.
Alessandra Corbetta è voce tra le più interessanti della nostra poesia, fortemente caratterizzata dall'ascolto di sè e dall'incontro con l'altro, da una parola continuamente rivisitata per mantenerla fedele alla vita che racconta.
*
Primo piano
Passano con furia di piano in piano,
la smania di raggiungere
la camera, fare quelle cose
da grandi - anche noi, ricordi?
stavamo a vent'anni su
e giù, un'aperura continua
di porte specchi passaggi
eppure lei ha quel taglio da punk
gli occhiali storti nella foto dove
tu eri ancora tu, e il gioco
credevamo fosse facile - bloccare l'ascensore
intrecciare le mani, bastarci
*
Lucca
Attendi l'adesione, il giusto
sovrapporsi delle cose, la virtù
che dalla tavola rotonda arriva fino a noi,
ci perdona e cancella
dal peccato l'intenzione.
Cercare a Lucca un'abat-jour moderna
o un terrazzo dove fare colazione
era ammettere l'errore, il possibile
ritorno del superfluo: domani
l'ho detto sottovoce, ti sono stata
accanto nel riflesso
*
Tardi
È arrivata da dietro l'estate, sei passi
e poi un colpo alle spalle. Ci ha chiamati
con nomi più corti, non ci siamo girati:
eravamo già altri, o l'una per l'altro
un tu
invertito da assolvere.
Chinare il capo è
la follia dei girasoli, ricorda
.
Alessandra Corbetta
Estate corsara
puntoacapo, 2022
.
Alessandra Corbetta (Erba, 1988) è dottore di ricerca in Sociologia della Comunicazione e dei Media e lavora come Adjunct Professor e Teaching Assistant presso l’università LIUC-Carlo Cattaneo. Ha conseguito un master in Digital Communication e uno in Storytelling. Ha fondato e dirige il blog Alma Poesia (www.almapoesia.it), con il quale ha anche curato la pubblicazione del volume Distanze obliterate. Generazioni di poesie sulla Rete (puntoacapo Editrice 2021). Collabora con il blog spagnolo di letteratura e poesia Vuela Palabra, scrive per il giornale online Gli Stati Generali e per UniversoPoesia - StrisciaRossa; per Rete55 conduce la rubrica “Poetando sul sofà”, dedicata a grandi autori della poesia italiana. Sue poesie sono presenti in diverse antologie e tradotte anche su riviste straniere. La sua ultima pubblicazione in versi è Corpo della gioventù (puntoacapo Editrice 2019), mentre l’ultima produzione saggistica è Corpi in rete. Rappresentazioni del sé tra visualità e racconto (Libreria Universitaria 2021). Tutta la sua attività è consultabile sul sito www.alessandracorbetta.net.
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