La dimora celeste
L'antinomia tra sacro e profano, spirito e materia, eros e thanatos è il tema fondante dei libri di Rozalia Aleksandrova tanto attiva nella vita culturale di Plovdiv. Si nota il ricorso frequente a lessemi inerenti la religione e il culto, nei versi di questa poetessa bulgara, ci sono campane e cori angelici, c'è il Padre e la casa a cui fare ritorno. La morte è per lei il viaggio nella verità, una rinascita in forma di spirito, l'approdo nella dimora celeste.
PATERNITY
The rock drops
priceless weight.
And the stone winces.
Without paternal strength.
And then he rushes down
on the precipice. Alone.
Far away. And close.
In the river almighty.
The children fly away.
And all the heavens
with bottomless bells
the parting clean.
And Abram is waiting
in front of the altar a trace,
that by faith
saved truths return.
PATERNITÀ
Che peso inestimabile
la roccia che cade.
E la pietra sussulta.
Senza forza paterna.
E poi lui precipita giù
sul baratro. Solo.
Lontano. E chiude il cerchio.
Nel fiume onnipotente.
I bambini volano via.
E tutti i cieli
annunciano con campane
il netto distacco.
E Abramo sta aspettando
davanti all'altare una traccia,
per quella fede per cui
le verità salvate ritornano.
AT HOME
Death
will come.
But it is
early
to play
the angelic
march.
The Heart that dared to change,
will survive. In the cold. And insincerity.
The Heart.
The Time
of God
Redeems
its earthly
share.
And every moment
is born
fire.
The hour
of meaning
matured.
A casa
La morte verrà.
Ma è troppo presto
per suonare la marcia
celestiale.
Il cuore che osò il cambiamento
sopravviverà. Nel freddo. Nella falsità.
Il cuore.
L'eternità
riscatta la condivisione
terrena
A ogni momento
nasce il fuoco.
Matura l'ora del Giudizio.
PREDICTED GUEST
I don't remember the name
which I gave you during the night,
before I was born
in the child
which I am now.
Before I went after the bread.
Before with unceasing dreams
to sculpt your features
in tenderness, strength and sparks.
And how does the road not stop.
I walk to my breath. And not alone.
And I seek the image disembodied
to put on a dream.
OSPITE PREANNUNCIATO
Non ricordo il nome
che ti ho dato durante la notte,
prima che io nascessi
nel bambino
che sono ora.
Prima che andassi dietro al pane.
Prima che con sogni incessanti
scolpissi i tuoi lineamenti
in tenerezza, forza e scintille.
E come fa la strada a non fermarsi.
Cammino fino al respiro. E non da solo.
E cerco l'immagine disincarnata
per realizzare un sogno.
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