Poesia è il corpo del tempo
"Cartoline dalla casa del tempo"
Nata nel 1954 a Padova dove vive e insegna, Fernanda Ferraresso è curatrice e responsabile del sito web Cartesensibili. Ha all’attivo molte pubblicazioni.
Uscito nel 2021, questo ultimo suo lavoro “Cartoline dalla casa del tempo” nella collana “Parole di cristallo” di Terra d’ulivi edizioni si presenta come un prosimetro, una registrazione sinestetica di ricordi e istanti poetici, di spazio e tempo in uno stesso corpo, che è casa, nonostante tutto. La casa è il luogo del vero sé, l’unico essere che custodisce ciò che ci appartiene davvero e ciò che collezioniamo, che abbiamo custodito gelosamente per tutta l’intera vita, è l’inventario delle nostre passioni, dei nostri desideri, è il museo della nostra vita. Non però un museo dove tutto è visibile, appeso al muro o in teche trasparenti, ma dove cocci di opere d’arte appaiono disseminati in ogni stanza e, dopo esser stati raccolti, devono essere riattaccati ai cocci compagni.
E’ il museo delle domande, dei calcoli di prospettiva, della ricerca del punto di fuga, della collocazione nello spazio di ciò che sfugge al primo sguardo distratto.
In un attimo tutto avvenne
in quell'attimo quando cadde la notte
nessuno ricordava cosa fosse accaduto
né conosceva più il tempo
non misurava più quale fosse l'era
un immenso silenzio era il lato aperto dello spazio
un vuoto senza alcun riparo ordine o bordo
la terra fluttuava tra monti di oscuro
una nebbia sottile attraversava gli occhi
penetrava il petto e la mente di tutti
non avevano più alcuna parola
le voci rotolavano lontano da loro
come fasci di sterpi lungo un precipizio.
Lontano si vedevano ombre
come corpi di qualcuno lontano su cui un sole ignote
fluiva come una corrente ma
a niente serviva mettere a fuoco la vista
nulla era visibile come prima.
In un big bang esistenziale, tutto coesiste, tutto è magma primordiale, brodo di pennellate nervose. Proprio come il foro della serratura in copertina, è una porta della casa del tempo.
La scrittura è un fiume di ritmi e narrazioni, ma sempre smaniosa, e sempre concentrica: Così noi/ fogli di un’infinita scrittura/ dalla vita siamo aperti/ al cielo alla terra all’acqua/ con gioia e tristezza/ con la stessa passione di una fiamma”.
Lo “streaming” ne permette la ripetizione ad libitum, on demand, per dirla in termini meno poetici, ma anche sine fine.
Non si vive in una casa, in un luogo, ma si è un luogo, l’anima è il luogo prediletto dell’io che cerca, in una continua quête esistenziale. E d’altronde la poesia è il luogo privilegiato per dare voce al sentimento più recondito, dove prevale l’io, la prima persona singolare che ci ricorda la poesia confessionale degli anni ‘50.
Si intravede qualcuno che è partecipe del luogo, della casa, ma spesso è qualcuno che se ne va o che resta a distanza, che è evanescente.
Così diceva infatti Rilke: “Una volta accettata la consapevolezza che anche fra gli esseri più vicini continuano a esistere distanze infinite, si può evolvere una meravigliosa vita, fianco a fianco, se quegli esseri riescono ad amare questa distanza fra loro, che rende possibile a ciascuno dei due di vedere l'altro, nella sua interezza, stagliato contro il cielo”.
Le voci da lontano provocano echi in ogni stanza dell’anima e ricongiungono al passato e si fanno nuovamente presente, all'infinito.
La raccolta presenta quattro sezioni: Per scrivere il mio diario, Dreaming e streaming, Cercando l’oracolo, Non volevo trovarmi più.
Spazio e tempo coesistono, s’intersecano, si completano. E forse l’oracolo si può trovare all’interno del corpo stesso, nel posto più recondito del corpo che è zolla carnosa e fertile.
Così il viaggio nella casa del tempo arriva ad un punto di svolta, e la speranza è ciò che la Ferraresso si sente di consegnarci:
Ascolta, nel rovescio della lingua la versione precisa non è mai unica. Per questo, quando parli, tutto si riflette, specchio per specchio e ogni nuovo comandamento senza luce vera, vita pace salute salvezza disperde.
Falsi adoratori, mercanti di un luogo sacro hanno raso al suolo ogni cosa, ogni casa. Mutilata la terra non canta più le sue lodi in fiori e nettari.
Ascolta. C'è ancora una voce che chiama.
Ascoltala è lei l'unica maestra, lei sa spaccarti in due il cuore.
Spalanca la gabbia dei polmoni, per ogni ramo del tuo petto ancora germoglierà
nella tua terra la vita.
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