L'albero dei desideri
Ivor Prickett, Rifugiati siriani che vivono a Fayda, insediamento di tende nella valle della Beqaa in Libano, stanno fuori dalle baracche dove vivono, di fianco a un canale di acqua inquinata. 2014, Beqaa, Libano

L'albero dei desideri

diCinzia Caputo

C’ ERA UNA VOLTA ,in un paese lontano lontano,  un magnifico giardino  ove era stato piantato  all’origine del mondo,  l’albero dei desideri. L’albero era vigoroso e cresceva isolato, era circondato da una strana aura, si dice che coloro che si avvicinavano vedessero realizzati i loro desideri, belli o brutti che fossero; se i desideri erano buoni, l’albero emanava un profumo soave e fioriva anche in pieno inverno, qualche volta produceva anche dei frutti succosi capaci di risvegliare la vita. Se i  desideri erano improbi all’albero cadevano le foglie e i rami si riempivano di spine, ma il desiderio si avverava comunque. L’albero come tutto il giardino apparteneva a una principessa bella e vitale,  su i suoi rami aveva posto il nido un guardiano, un uccello maestoso e misterioso, che la gente chiamava uccello del paradiso. 

 La principessa  Dolores era affezionatissima a quell’uccello che lei  chiamava compagno, perché era l’unico affetto della sua vita, dacché la madre era morta e il padre indifferente, era preso dagli affari di stato.  

 A lui Dolores confidava la sua solitudine e le sue pene, l’uccello la consolava e riusciva a farla sorridere raccontandole dell’amore che avrebbe incontrato e l’avrebbe resa felice. Oh mio compagno, dimmi, che aspetto ha l’uomo che devo incontrare ? Lunghi capelli e mani sottili,  occhi chiari e ridenti? Poi insieme cantavano splendide melodie e l’albero  gioiva e  fioriva. 

  In quel giardino giungevano molti visitatori e tutti erano incantati dalla bellezza e dalla grazia della fanciulla che lì giocava felice. Anche loro, come Dolores abbandonavano all’albero il proprio dolore, e in risposta venivano inondati di pace, poi coglievano i fiori dell’albero e se ne tornavano alle loro case a meditare su ciò che davvero aveva valore nella propria vita. 

 All’interno del palazzo reale, però viveva un’altra fanciulla, era la sorellastra della principessa, figlia della seconda moglie del padre; tanto  gioviale era la prima, tanto arcigna la seconda, tanto bella la prima, così rospo la seconda. Inutile dire quanto fosse invidiosa questa ragazza   che fin dall’inizio fu il tormento della principessa, innumerevoli i dispetti, gli inganni e gli insulti e poiché Dolores era sincera, ma  ingenua, l’arcigna ragazza riusciva sempre a farla franca.

Un giorno però, la cattiva sorella volle seguire Dolores in giardino e fu così che scoprì il segreto della sua felicità, in quell’istante si gonfiò d’ira, i suoi occhi divennero di fuoco e desiderò ardentemente di privarla del suo amico,  così si frappose tra Dolores e l’albero e riferendosi all’uccello del paradiso disse: vorrei che tu scomparissi, e poiché di fronte all’albero dei desideri ogni desiderio espresso con forza, bello o brutto, doveva avverarsi  accadde che l’uccello sparì all’istante. Dolores restò interdetta, come un sogno si infrange a seguito di un brusco risveglio, così la fanciulla vide la sua felicità svanire, sentì una terribile fitta al cuore, perse  le forze e crollò a terra svenuta, perdendo l’unica occasione di richiamarlo con il suo desiderio.  Fu così che si ritrovò lontano dal suo amato giardino,  in un letto di una stanza cupa, circondata da orribili facce di luminari giunti a palazzo per curarla, ma nessuno capiva il suo male,  Dolores aveva perduto l’unica ragione per vivere, smise di mangiare e ogni giorno perdeva un po’ della sua luce. Intanto, la sorellastra libera dal confronto con Dolores, divenne allegra e gioviale, era lei l’attrattiva degli ospiti del giardino e faceva la padrona; un giorno giunse uno splendido principe a cavallo  che  chiedeva della   principessa Dolores, suo padre gliene aveva descritto la bellezza e la grazia da quando lui era bambino e lui aveva deciso dall’ora di sposarla.  Naturalmente la sorellastra che non aveva perso il suo animo cattivo e anche la sua attitudine all’inganno, disse di essere lei la principessa Dolores. Il principe un pò confuso si lasciò condurre nel giardino, arrivati davanti all’albero del desiderio, con intensità pensò di possedere il principe,  nello stesso istante accadde che anche il principe desiderò unirsi a lei, dimenticando la sua promessa . 

Il principe chiese la mano della falsa principessa e a palazzo cominciarono i preparativi per le nozze che sarebbero stata celebrate di lì a una settimana. Nel frattempo, Dolores era sempre più triste e priva di forze si sentiva ormai vicina alla morte,   chiese del padre , ma egli era lontano per svolgere le sue funzioni politiche, era un capo di stato, e l’amore non l’aveva mai veramente provato per nessuno. Allora la principessa si ricordò del suo albero e pianse per la perdita del suo amico, fu un bagliore, il desiderio così forte che le ritornarono le forze, chiese di essere accompagnata in giardino e davanti al suo albero desiderò e pregò il suo uccello Paradiso di raggiungerla per portarla via con sé, per sempre lontano dal dolore.  L’uccello  Paradiso le apparve  e le disse:  finalmente, piccola Dola, mi hai chiamato, quando sono sparito non sono andato via, ma sono solo scomparso alla tua vista, per metterti alla prova, dovevi imparare a riconoscere e a credere nei tuoi  desideri. Le spiegò cosa stava accadendo a palazzo, le disse di mettere il suo abito più bello e di prepararsi per la cerimonia, al resto avrebbe pensato lui.

IL giorno  delle nozze il  principe era già sull’altare che attendeva la sua sposa, e la sala piena di invitati regali, in quel momento entrò  Dolores,     il suo amico con le ali spiegate, circondato da una corona di fuoco, la precedeva aprendole la  strada.  Il suono di una  commovente melodia  invadeva la sala, mentre gli occhi di Dolores, incontravano per la prima volta quelli del principe, fu come prendere fuoco, Dolores si ritrovò  tra le braccia del principe,  si celebrarono così,  le vere nozze. 

Volete sapere cosa accadde alla cattiva sorella? Incenerì e di lei non se ne seppe più nulla. L’albero del desiderio non produsse più spine, e maturò i suoi frutti, ma per sapere cosa sono questi frutti del desiderio bisogna chiederlo agli invitati che ne hanno gustato il sapore. 


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