La bella mamma e il venditore di sogni
C’era una volta in un piccolo villaggio, una piccola casetta con il tetto tutto rosso, le pareti tutte gialle, le tendine tutte azzurre, e con un comignolo da cui usciva sempre il profumo del buon pane. In quella casetta viveva una giovane donna molto bella e sempre allegra che aspettava un bambino, il marito era sempre lontano per lavoro e lei passava molto tempo alla finestra a guardare il cielo e a sognare.
Pensava : come sarà mia figlia ? a chi assomiglierà ? avrà gli occhi da cerbiatta ? il sorriso della luna e quale stella le imprimerà il segno del destino ? E quale angelo ci sarà dietro le sue parole? E su questi pensieri ricamava. Vedeva la sua bambina correre lontano, con le sue trecce lunghe, dipingeva questa bimba con il cuore pieno di una mamma, talché per gli abitanti del paese, prese il nome della bella mamma.
Un giorno alla porta della bella mamma, bussò un signore: scusate signora, disse, rappresento una ditta di profumi e vorrei gratuitamente farveli testare, non vi preoccupate che non vi impegnate…la bella mamma che non era abituata a far comunella con gli sconosciuti, pure lo fece entrare. L’uomo aprì una valigetta e tirò fuori delle ampolle di essenze odorose e inebrianti, e diceva: senta questo estratto di felicità…e questo aroma di sogni…e che ne dice della fiaba d’oriente ? e questo elisir eccezionale di ondina e le 7 sorelline! Mentre la Bella si confondeva nei profumi e nelle essenze, lui le mostrò una pergamena gialla e le disse: non vorrei sembrarle indiscreto signora, ma se ha con sé qualche vecchio sogno da vendere, la mia ditta è disposta ad acquistarlo in cambio le daremo uno dei nostri profumi a sua scelta . E cosa ve ne fate? disse ridendo, la bella mamma.
Li diamo a chi non ne ha, rispose prontamente l’uomo. Si rispose lei, ne ho tanti nel cassetto della mia mente, e senza pensarci su firmò il suo consenso sulla pergamena. Quando l’uomo andò via, la bella si affacciò come al solito alla finestra, il cielo era scuro, provò a pensare alla sua bambina, ma la sua mente trovò solo un’immagine sbiadita, fredda, i sogni erano come svaniti, il cuore aveva perso l’incanto e lei il sorriso. Pianse e dai suoi occhi sgorgarono al posto delle lacrime numeri che affollarono la sua mente, calcoli disanimati e opachi. Devo ritrovare quel venditore, disse, prima che il sogno nella mia vita sia perduto per sempre. Sulla boccetta del profumo trovò scritto l’indirizzo della fabbrica: città azzurra, via del pozzo dei desideri 76. Poco dopo era già sull’autobus che la portava verso la città, quando scese fu subito colpita da un manifesto pubblicitario che annunciava: comprate il nostro distillato di sogni.
Nella città azzurra tutto aveva il colore del cielo, ovunque c’erano guardie, ad ogni angolo spuntavano supermarket del latte, e fumo dalle ciminiere. Fu così che si trovò dinnanzi agli alti cancelli della fabbrica, un guardiano si avvicinò e le chiese cosa cercava, lei mentendo chiese di visitare lo stabilimento. Prenda il trenino che parte da laggiù, e mi raccomando niente foto,lì troverà una guida che l’accompagnerà.
Qui, disse la guida, la scienza pone rimedio ai danni della fantasia.
Passarono innanzi a delle grandi ruote, come quelle del Luna Park, in esse giravano una moltitudine di animali: scimmie, pavoni, leoni, sono l’espressione delle passioni umane, bonfanchiò, un viaggiatore seduto vicino alla Bella mamma.
Da qui, con i loro telescopi le osservano negli uomini e poi vanno in giro ad acquistarle. La visita proseguì, finchè giunsero ad un grande edificio a forma di cuore, su cui era scritto decontaminazione emotiva.
Ora dovete mettere dei camici protettivi, disse la guida, tutto qui deve essere assolutamente sterile.
Al suono di questa campana, proseguì, si avvertono gli operai che è in arrivo un nuovo sogno, gli scienziati cancellano il lieto fine e lo riservano per i nostri saggi governanti, il resto viene analizzato e conservato in provette virtuali, i sogni dei visionari sono i più apprezzati, ma i sogni dei bambini sono i più comuni e si comprano a buon mercato.
Alla Bella mamma vennero i brividi, come potete osservare, continuò, il sogno passa per questo grande alambicco, ed essendo di natura volatile bisogna individuarne la temperatura adatta, perché si stacchi dai pensieri che l’hanno generato, quindi passa per questa serpentina e viene raffreddato in un liquido che solo la nostra ditta produce. I sogni precipitano, e avviene la separazione degli elementi, con cui si fa l’essenza, il distillato dei sogni con cui beneficiamo l’umanità,mentre le scorie vengono bruciate.
La visita si concludeva con un grande applauso dei visitatori(pagati)che venivano riaccompagnati all’ingresso, la Bella mamma, uscì a capo chino, convinta che non avrebbe più avuto indietro i suoi sogni, una grossa lacrima scese sul suo viso, si sedette su una panchina, intorno a lei prese a volare una farfalla, bianca con macchie nere, le si posò in grembo e lei vide che i segni erano lettere, con eccitazione decifrò il messaggio che diceva : seguimi alla città dell’aria, dove i sogni diventano realtà. La Bella mamma, piena di speranza s’incamminò seguendo il volo della farfalla, un autobus fermo aprì le sue porte, un uomo le fece segno di salire. Dopo poco, il conducente mise in moto e partì, la Bella mamma, cadde in un sonno profondo, dove le apparve una donna che le diceva: cara figlia, da noi si arriva solo attraverso il sogno, ai fortunati che davvero ci cercano è dato incontrarci nella realtà.
Quando si svegliò trovò un uovo d’oro nelle sue mani, guardò fuori dal finestrino e vide il suo paese, in lontananza vide suo marito che stava rientrando dal lavoro, l’immagine della bimba che corre nel vento le tornò alla mente, sorrise e intanto il marito le andava incontro e ridendo le disse: come al solito ti sei perduta nei tuoi sogni, si abbracciarono e rientrarono a preparare la cena.
Bisogna sempre fare attenzione ai ladri di sogni.
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