proprio come un rave... di formiche
"Donne" 6 di Elio Scarciglia

proprio come un rave... di formiche

diCarol Guarascio

VINCENZA DI SCHIENA è al suo esordio poetico con “Un bacio e un graffio”, pubblicato da Ensemble nel 2023.

Dalla postfazione di Pasquale Vitagliano si legge: “La poesia nuova oggi è, molto spesso, poesia femminile. Ed in modo inverso, una rigenerata e consapevole identità femminile ha trovato nella poesia la lingua più naturale, chissà, addirittura la più diretta”. D’altronde, abbondano le sillogi al femminile e il trend di presenza femminile sul mercato è in forte crescita. 

Da sempre la poesia femminile indaga il rapporto con l’altro, con l’uomo, un rapporto complesso e ricco di sfumature, che si configura non solo come incontro di sentimenti, ma come dinamica di tensione e di necessità. L’uomo è figura di desiderio, ma anche entità irraggiungibile, spesso scaltra e infida, che sfida la donna a comprendere se stessa attraverso il suo riflesso. La sua natura sfuggente e imperfetta diventa tanto una fonte di attrazione quanto di frustrazione, una lotta a cui la donna non può sottrarsi, ma alla quale si lega per una costante ricerca di equilibrio e di identità.

L’altro, dunque, attraverso cui la donna oggettivizza il proprio desiderio: in molti testi di Vincenza Di Schiena si compie proprio questa operazione magmatica. L’irraggiungibilità dell’uomo rappresenta una sorta di miraggio che spinge la donna verso l’auto-scoperta e, spesso, verso la propria solitudine. L’io lirico, pur vivendo questo senso di vuoto, sa che l’uomo è assolutamente necessario, che senza di lui il suo universo emotivo non troverebbe forma né significato. Raggiungere l’uomo equivale a compiere un’impresa eroica alla maniera di Don Chisciotte con i mulini a vento, visto che, dice la Di Schiena: “ho scelto il tormento, il filo spinato/per adorare chi non è nato/dentro me”.

C’è un substrato edipico in questi versi, che ognuna di noi, fermandosi un momento a riflettere, senz’altro sentirebbe di riconoscere.

Questo libro, dicevamo, si nutre della dialettica uomo-donna. 

La Di Schiena scrive per raccontare una lotta mai del tutto vinta né perduta. 

Scrive per raccontare la sua relazione con un uomo che, per quanto lontano e imperfetto, resta l’essenza stessa della sua esistenza, anche poetica. La sua poesia, con ritmi e rime interessanti, diventa la cartografia di un’anima che sa che senza quella connessione, senza quell’altro, non avrebbe potuto mai scrivere le sue verità.


Quella volta, l’unica volta

mi è sembrato di fare l’amore in volo.

Noi due tra le rovine

sospesi nell’aria di dicembre

uniti solo nei sessi.

Persino Caravaggio guardandoci dal basso

ci avrebbe immortalato

tutto eccitato.


I versi sono pregni di desiderio carnale, ma tra le pagine si scava nelle pieghe più sottili dell’anima, si cerca di penetrare il mistero di un legame che è insieme corpo, mente e spirito. L’eros non è per lei solo passione, ma una forma di comunicazione silenziosa, di fusione, di trascendenza che la trasporta in un luogo dove le parole diventano quasi superflue, eppure indispensabili per dare forma a ciò che è per sua natura ineffabile. In un luogo in cui si resta spesso sole.

L’autrice sa che l’amore, in tutte le sue forme, non è mai definitivo, ma un continuo ritorno, un ritorno che non sfinisce mai. Proprio come un rave.

Voce minuscola

acuta e trasparente.

Voce sottile

lingua armonica

polifonica

Voce ambiziosa

ugola dolce e graffiante

Voce sensuale

solco profondo,

fa girare il collo agli amanti.

Suono levigato

che anima il rave delle formiche.

Commenti

Lascia il tuo commento

Codice di verifica


Invia

Sostienici