
Scrittura con vista di Abele Longo
Un titolo emblematico richiamato dalla bellissima foto di copertina che ritrae Il capanno di Dylan Thomas a Laugharne.
La coerenza del titolo si svela al lettore solo verso la fine, dopo aver attraversato con Abele sia gli scenari di New York che i vicoli di Palermo, nonché scorci di Otranto e del Salento.
Una poesia cosmopolita per contenuto e ispirazione, per
stile e originalità di scrittura, proprio per questo ha toccato le corde della mia immaginazione palesandomi immagini come se io fossi affacciata alla finestra.
Mi sono particolarmente immedesimata nella poesia Rondò
che rappresenta il distacco di una donna, che probabilmente insegna al nord e si ritrova con la madre che l'aiuta a fare le valigie "dà ordine alle cose /sistema l'olio da portare via".
Una chiusa che colpisce come un fotogramma: "una casa per tornare/ l'estate delle cicale."
Ritrovo nei suoi versi lo stesso amore per il Salento e per i quadri di Edward Hopper, quel suo interrogarsi sull'equivoco esistenziale, nonché la stessa ammirazione per Danilo Dolci.
Chi nasce nel Salento si porterà ovunque gli 800 martiri di Otranto, Il mosaico del prete Pantaleone, la bellezza di Castro e la Zinzulusa, eppure sa come convertire il commercio all'invasore, sa resistere alle prove e misurare l'attesa, si interroga su chi è sepolto dall'altra parte del mare.
Al Sud proliferano poeti, forse, per dirla col Nostro perché "scrivere è in minima parte una giornata di grazia".
Un'altra caratteristica del nostro Salento è la religiosità del popolo che traspare da espressioni che richiamano la devozione, quali: celle claustrali, angeli maldestri, la bolla dei santi Medici, un talento disceso come spirito santo, la voce del Papa che imita la raucedine di Dio, bisbigli di incenso e vecchie che recitano il rosario.
Sicuramente una poesia per immagini che richiama alla mia memoria un'infanzia molto simile a quella del poeta, fatta di salmastro nell'aria e jukebox assolati d'estate.
Una bella scoperta la voce di Abele che mescola radici e grandi ali, che dosa tradizione e innovazione, che spazia dall'oceano al guscio di una stanza e mi riporta a casa, senza fare un passo.
Sostienici
Lascia il tuo commento