Sulla via delle nuvole rosse, di Terry Olivi
Sulla via delle nuvole rosse di Terry Olivi

Sulla via delle nuvole rosse, di Terry Olivi

diMariangela Ruggiu

Il libro “Sulla via delle nuvole rosse” ci offre una poesia che usa come materia prima il paesaggio e lo fa come se fosse una tela in cui si dispiegano i colori del cielo e della terra, nei 

vari momenti del giorno e delle stagioni.


Terry Olivi ci offre una poesia descrittiva che richiama la poesia orientale rispettandone lo spirito e tenendosi discretamente ai margini dei suoi versi, lasciando alla natura il racconto e il richiamo dei sentimenti e delle emozioni, e così basta un verso a sollecitare una riflessione profonda, o a richiamare un ricordo, un sogno, una nostalgia: "Sono sbocciate due rose / aranciate, striate di rosso, / i colori accesi / dell'aurora di gennaio, / quando la tramontana / spazza via la nebbia / fino alle cime    innevate, / quando tutto   il cielo è / una    pennellata di

 pesca, / quando il tuo respiro / è il respiro divino del tutto."


Le emozioni sono contenute in un armonico essere parte della natura, il dolore diventa spesso

componente dei cambiamenti, come la morte, ma niente è definitivo nell’evoluzione del tempo e delle stagioni. C’è una pace che nasce dalla consapevolezza di esser parte di un mondo che comprende l’uomo, oltre i suoi limiti: “Sole di mezzogiorno. / È l’appuntamento con mia madre. / Lei aveva sempre paura del freddo. / La magnolia amaranto, / il suo colore preferito, / silenzio intorno / solo il volo lento del falco. // Dodici mesi dal suo ultimo sorriso. / Le sarebbe piaciuto qui / tra gli ulivi e i mandorli rosati. / Avremmo parlato un poco / il viso

rivolto al tiepido sole.”

Nella seconda parte del libro Terry Olivi ci propone degli haiku legati alle stagioni, anche se la poetessa precisa,  in merito a questa   sezione, che non tutte le composizioni   rispettano le regole di questo genere di poesia, che lei definisce appunto Haiku, quasi haiku, non haiku. La nostra cultura occidentale contamina,  infatti, lo   sguardo sulla natura,  ma spesso preferiamo scrivere comunque una poesia che ci appartenga, che esprima il nostro  legame   con il nostro mondo contravvenendo  a volte alle regole della metrica:
"Castagne e ricci / sul tavolo in cucina - / sorride il padre"
"Tra le erbe e le rocce / pecore e asfodeli - /Ah, il mio poeta!"
"Con il mazzetto / di asparagi legati / torna a casa"
"Grappoli gialli / la senape fiorita / nell'uliveto "
 

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