Glen Phillips
Glen Phillips è un poeta, pittore e professore, nato nel 1936 a Southern Cross, nell'Australia occidentale. È stato ospite della WA Writers Week 2019 per l'uscita pubblica di "In the Hollow of the Land, his Collected Poems", 1968-2018. Ad oggi ha pubblicato 60 libri di poesie e 50 racconti. Glen è stato due volte presidente della Fellowship of Australian Writers, servendo per 20 anni come dirigente WA. Glen ha co-curato le antologie del FAW e Katharine Susannah Prichard Writers Centers e molte altre. Poeta pluripremiato, è stato membro fondatore del gruppo di lettura di poesie WA, "Poetry in Motion" e si è esibito in Asia e nella serie "Poetica" della ABC TV e Radio. È membro a vita di tre Pen Club in WA e patrono della KS Prichard Foundation. Le sue poesie sono state tradotte in cinese, italiano, spagnolo, francese e in molte altre lingue del mondo. La sua mostra di paesaggi è ora a Shanghai (novembre 2023)
Le poesie che vi presentiamo saranno presto edite in Australia in una raccolta dal titolo”From Hamlet to Towers” che il Nostro dedica alle oltre 100 città che ha visitato nella sua vita.
A TOWN JUST CALLED KAL
"Kalgoorlie" is derived from the Wangai word Karlkurla or Kulgooluh,
meaning "place of the silky pears".
I first saw Kalgoorlie from the steam train lines
one cold morning among saltbush, with stacks
of firewood. The cleared land around here lacks
verticality except chimney stacks
and stark fingers of poppet heads arched tall.
A town lying here like and old goanna
stretched in the sun, now giving cold manna
in the form of beer and lager for all.
Gold manifest in money for mining
companies and banks lining streets with trams.
Hannan’s gold reefs bred hotels, dining
rooms; even piped water from coastal dams;
brought their night women hither young and old.
Proving fortune even favours the bold.
October, 2023
UNA CITTÀ CHIAMATA SOLO KAL
"Kalgoorlie" deriva dalla parola Wangai Karlkurla o Kulgooluh,
che significa "luogo delle pere setose".
Ho visto Kalgoorlie per la prima volta dai binari del treno a vapore
una fredda mattina tra i cespugli di sale, con i faraglioni
di legna da ardere. La terra sgombra da queste parti
manca di verticalità ad eccezione dei comignoli
e delle codine delle bambole acconciate all’insù.
Una città che giace qui come un vecchio goanna
disteso al sole, ora dona la fredda manna
sotto forma di birra e birra chiara per tutti.
L'oro si manifesta in denaro per l'estrazione mineraria
aziende e banche costeggiano le rotaie dei tram.
Le barriere coralline dorate di Hannan hanno dato vita a hotel e ristoranti;
perfino l'acqua convogliata dalle dighe costiere;
portava qui le donne della notte, giovani e vecchie.
A dimostrare che la fortuna aiuta gli audaci.
*
SPENDING ALL NIGHT IN MILANO CENTRALE
It was a cold autumn that year, for sure,
and the barboni still lurking
round the stairs of the Stazione Centrale
made subtle moves, under the eyes
of the station police, to insert themselves
for as long as they could into the warm
Sala Seconda Classe with their purloined copies
of La Republica or Corriera della Sera
tucked in back and front under thin coats.
We had missed our connection to Sondrio
and must wait till the first morning train,
a locale that would wend its way to Lecco
and beyond, into Alpine mists and vistas
of Lago di Como, one stazione at a time.
Meanwhile to sit out the night we munched
at half-stale panini, pulled our caps down
tight, wrapped overcoats more urgently
round our knees and peered at guidebooks.
Express trains from Turin, Genoa and even
Domodossola came and went, passengers
with faces blank or abstracted, suitcases
testing the forces of gravity, each arm
reaching resolutely towards the centre
of the earth. Doors slammed whistles
blasted and a man with what looked
like a paddle gestured to each train
commanding it depart. Our heads nodded,
our coffees went cold in our flasks until
at almost 2am, there was a flurry in
the waiting room as we and the derelicts
were turned out. A little drama but it
was worth it to rejoin the depleted ranks
of the human race. And was that a rat
scuttling near a trash bin? Stacks of morning
papers were trolleyed from incoming trains;
the pigeons were waking into circling flight.
Soon our locale would draw into the platform
ready for its alpine ascent and we could
stagger to our compartment with minds full
of mountain kitchens and a fierce embrace.
TRASCORRERE TUTTA LA NOTTE A MILANO CENTRALE
Era sicuramente un autunno freddo quell'anno,
e i barboni ancora in agguato
attorno alle scale della Stazione Centrale
cercarono con passi felpati, sotto gli occhi
della Questura, di restare al caldo
per il maggior tempo possibile.
Nella Seconda Classe con le copie trafugate
de La Repubblica o del Corriera della Sera
nascosti dietro o sotto cappotti leggeri.
Avevamo perso la coincidenza per Sondrio
e dovevo aspettare fino al primo treno del mattino,
un locale che sarebbe arrivato fino a Lecco
e oltre, nelle nebbie e nei panorami alpini
del Lago di Como, una stazione alla volta.
Nel frattempo per sederci fuori la sera abbiamo sgranocchiato
un panino mezzo stantio, ci siamo abbassati il cappello
stretti e avvolti con maggiore urgenza nei cappotti
ci mettemmo in ginocchio e sbirciavamo le guide.
Treni espressi da Torino, Genova e anche
Domodossola andavano e venivano, passeggeri
con volti vuoti o astratti, valigie per
testare le forze di gravità, ciascun braccio
puntando decisamente verso il centro
della Terra. Le porte sbattute fischiano, fanno saltare
e un uomo con quello che sembrava
una pagaia gesticolava ad ogni treno
ordinandogli di partire.
Le nostre teste annuirono,
i nostri caffè si sono raffreddati nei thermos fino a quando
quasi alle 2 di notte ci fu un trambusto in sala d'attesa
come noi i derelitti sono stati scoperti.
Un piccolo dramma ma è così
ne è valsa la pena ricongiungersi ai ranghi esauriti
della razza umana. Ed era un topo quello? che
correva vicino a un bidone della spazzatura?
Pile di documenti venivano trasportati dai treni in arrivo;
i piccioni si stavano svegliando per volare in cerchio.
Presto il nostro locale sarebbe comparso sulla banchina
pronto per la sua ascesa alpina e saremmo potuti andare
barcollando verso il nostro scompartimento col pensiero
alle pietanze di montagna e un abbraccio feroce.
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